I bambini “fatti” di zucchero.
Chi si ritrova in casa dei bambini estremamente distratti e sognatori, e forse anche davvero troppo vivaci, che rimbalzano sui muri e spesso si fa fatica a controllare, inevitabilmente si chiede come cresceranno e se per caso non ci sia un problema.
Qualcuno dice che sono “fatti” di zucchero, intendendo lo zucchero come una droga, qualcuno che sono solo bambini viziati e consigliano una “sana” sculacciata, altri che possa essere una sindrome neurobiologica.
Bambini sani e vivaci.
La maggior parte dei bambini sani è disattenta, iperattiva o impulsiva di tanto in tanto ed è normale che i bambini piccoli si distraggano facilmente e non siano in grado di concentrarsi troppo a lungo su un’attività. Anche nei bambini più grandi e negli adolescenti la capacità di concentrarsi dipende spesso dall’interesse che si prova per l’attività.
Lo stesso discorso vale per l’iperattività. I bambini piccoli normalmente sono pieni di energie e riuscirebbero a esaurire le energie di qualsiasi adulto prima di stancarsi. Inoltre possono diventare ancor più attivi quando sono stanchi, hanno fame, sono ansiosi o si trovano in un ambiente nuovo. Alcuni bambini, infine, sono più attivi dei loro coetanei.
E se fosse ADHD?
Il dubbio è che possono essere affetti da un disturbo neurobiologico che in italiano si chiama Disturbo da Deficit di Attenzione (ADHD). In Italia esistono due schieramenti contrapposti: «Nel caso dell’ADHD siamo di fronte a una “moda”, a diagnosi inconsistenti e vaghe – afferma Emilia Costa, psichiatra dell’università La Sapienza di Roma e membro del comitato scientifico di “Giù le mani dai bambini”. L’Istituto di Neuroscienze dichiara: “Gli individui che ne sono affetti hanno spesso un basso livello di studi, difficoltà lavorative e relazionali, cambiano frequentemente lavoro, partner e amicizie, sono spesso vittime di traumi e incidenti stradali, hanno più frequentemente problemi matrimoniali (separazioni, divorzi) e legali.”
La letteratura oggi disponibile non conferma invece il punto di vista popolare secondo cui l’ADHD potrebbe essere causata da un consumo eccessivo di zucchero, uso eccessivo della televisione, fattori famigliari e sociali come la povertà e un ambiente di crescita poco sano, anche se sicuramente alcune di queste condizioni possono essere causa di peggioramento nei sintomi e nella manifestazione della sindrome.
Solo gli specialisti.
Innanzitutto è necessario scoprire se il bambino a cui state pensando, abbia veramente un Disturbo da Deficit di Attenzione/Iperattività (ADHD) oppure se sia semplicemente irrequieto e con la testa tra le nuvole. Nessuna persona, che non sia uno specialista (ad esempio, uno psicologo o un neuropsichiatra infantile), si deve sentire autorizzata a decidere se quel bambino presenta o meno un ADHD.
Senza zucchero
Sulla base della mia esperienza vi posso dire una cosa: se vostro figlio fa molti capricci, ha sbalzi di umore, sembra più irrequieto del solito, provate ad eliminare gli zuccheri per qualche giorno: niente caramelle, dolci o bibite, o cioccolata, e verificate se notate un cambiamento nel suo comportamento. Forse non cambierà nulla, ma se siete disperati forse vale la pena tentare.
Se funziona, meglio tenere gli zuccheri sotto controllo.
Tranne quando è inevitabile come alle feste, o in occasioni speciali, e a quel punto ci mettiamo di santa pazienza ad attendere l’esaurirsi degli effetti collaterali: iperattività fisica, capricci a cascata, scoppi d’ira improvvisi, cambi di umore repentini.
Cerchiamo però sempre di essere flessibili, di concedere un po’ senza esagerare, perché, si sa, non c’è niente di meglio e di più desiderabile di un cibo proibito.