Se le medicine fanno male agli anziani.
Con l’età può diventare più difficile seguire scrupolosamente le istruzioni per i medicinali. Quanti più farmaci si assumono, tanto più aumenta la probabilità di sbagliare.
Spesso, con gli anni, aumentano i problemi di salute e nuovi malanni si sommano ad altri. Al rialzo della pressione arteriosa si aggiunge l’artrosi; al diabete possono subentrare problemi cardiaci o difficoltà respiratorie. Gli anziani, in genere, consumano più farmaci perché hanno più problemi contemporaneamente e in molti casi si tratta di malattie croniche che richiedono trattamenti continuativi. Aumentando il numero di farmaci assunti, aumenta anche il rischio che compaiano effetti negativi legati alla terapia.
Cosa succede con l’età
Con l’età può diventare più difficile seguire scrupolosamente le istruzioni ricevute e possono aumentare gli errori nell’assunzione dei medicinali. La perdita della memoria, il numero dei medicinali da assumere, l’indebolimento della vista e la scarsa destrezza manuale possono anch’essi giocare un ruolo importante.
I cambiamenti dell’organismo
A questo si aggiunge che, invecchiando, l’organismo cambia e questo influenza il modo in cui reagisce alla somministrazione di farmaci. Fra i cambiamenti, il più importante è la diminuzione della funzionalità degli organi che trasformano ed eliminano i farmaci, ossia il fegato e i reni.Il rischio è che alcuni farmaci si accumulino nell’organismo, rendendo più probabili le reazioni di tossicità. A volte poi l’anziano, o i suoi familiari, non comprendono il significato esatto della terapia e non sanno distinguere i farmaci essenziali da quelli meno importanti.
Troppe medicine
La pillola per la pressione e quella per il colesterolo, i farmaci per il diabete e per il cuore, il medicinale per respirare meglio la compressa per i dolori articolari… Spesso poi si comprano le vitamine per tirarsi un po’ su e le compresse “naturali” a base di erbe per aiutare la digestione e combattere la stitichezza. Questo è un tipico esempio dei miscugli di farmaci, prescritti e non, che scandiscono le giornate degli over 60.
Le relazioni pericolose
Il rischio di interazioni pericolose è molto alto se alle già troppe medicine si aggiungono integratori e prodotti da banco che possono “cozzare” gli uni con gli altri aumentando la probabilità di eventi avversi.
Oltre un quarto degli anziani non dice al proprio medico di assumere regolarmente integratori alimentari a base di erbe o vitamine, nè comunica al proprio farmacista i medicinali che assume quotidianamente prima di acquistare un prodotto da banco.
Le reazioni avverse
Due sostanze in grado di svolgere un’azione analoga sull’organismo possono dar luogo a un’interazione fra loro: il risultato sarà un effetto maggiore rispetto a quello che ci si potrebbe attendere dalla somministrazione delle singole sostanze da sole. Per esempio gli effetti sulla fluidità del sangue del Cardioaspirin (il cui principio attivo è lo stesso dell’Aspirina, l’acido acetilsalicilico), del Coumadin o anche di preparazioni erboristiche come gli estratti di gingko biloba, sono in grado di “sommarsi” e di causare potenzialmente emorragie anche gravi. E il Cardioaspirin è un medicinale molto comune per chi presenta fattori di rischio cardiovascolare: ipertensione, alti livelli di colesterolo nel sangue, obesità, diabete mellito ecc.
Alcune malattie croniche o condizioni patologiche possono rappresentare una controindicazione addirittura per alcuni eccipienti: nel diabete può essere controindicato ogni farmaco contenente glucosio o saccarosio. Situazioni di insufficienza epatica o insufficienza renale possono controindicare alcuni medicinali per l’importante ruolo di “filtro” che il fegato e i reni rivestono nel metabolismo delle sostanze somministrate.
Anche alcuni cibi possono provocare interazioni negative con i farmaci. Tipico l’esempio del pompelmo che può avere interazioni anche gravi con antibiotici, immunosoppressori, statine, antipertensivi e moltissimi principi attivi che agiscono sul sistema cardiovascolare.
L’anziano che dimentica
Chi ha un anziano in casa sa quanto le sue giornate siano spesso scandite dai momenti dell’assunzione dei medicinali. Quando le medicine da prendere sono molte, se non adeguatamente controllate, spesso le cure non vengono seguite in maniera corretta, specialmente dalle persone più anziane. Ci si dimentica di prendere le pillole, si sbagliano le dosi, ci si confonde a causa delle diverse formulazioni del farmaco.
E le probabilità aumentano con l’avanzare dell’età: la vista si abbassa e diventa sempre più difficile leggere le ricette con le indicazioni del medico e i foglietti illustrativi dei medicinali da banco.
Se l’anziano vive solo, i familiari o le persone che se ne occupano, per ovviare al problema prendono semplici provvedimenti quali un utilizzo scrupoloso del calendario o dell’agenda, biglietti e promemoria messi ben in vista nelle stanze di casa. Ma non sempre è sufficente!
È necessario verificare periodicamente i dosaggi e la prescrizione dei farmaci utilizzati. Le reazioni avverse sono responsabili del 28% delle ospedalizzazioni degli anziani e moltissimi soffrono di fratture dell’anca causate da un problema correlato alla terapia.
Consigli utili per l’uso sicuro dei farmaci
• Assicurati di prendere solo i farmaci prescritti dal medico.
• Segui sempre le istruzioni, non assumere diverso dosaggio o dosi più frequenti di farmaci da prescrizione, in particolare quelli destinati alla gestione del dolore.
• Non condividere farmaci con obbligo di prescrizione medica. Un farmaco che è giusto per una persona può avere gravi conseguenze per un’altra.
• Fai attenzione alle avvertenze riportate sulle etichette e segui le precauzioni elencate, come le istruzioni da prendere con il cibo, un avvertimento che il farmaco può causare sonnolenza o istruzioni per conservare il prodotto nel frigorifero.
• Elimina i farmaci scaduti.
• Conserva i medicinali nei loro contenitori originali, fuori dalla portata dei bambini.
E allora cosa aspetti, chiedi sempre consiglio al tuo farmacista!
Le informazioni fornite hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.