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Quello che cerchi è dentro di te… oppure è nel frigo!

Quello che cerchi è dentro di te… oppure è nel frigo!

La mia è una fame nervosa… Quante volte l’hai detto?

Quell’impulso che ti fa aprire il frigo e afferrare quel che c’è, che ti porta a consumare cibo in modo automatico e compulsivo. Quando questo tipo di fame arriva, non si tende semplicemente a “mangiare”, ci si “abbuffa”.

Quello che cerchi è dentro di te… oppure è nel frigo!

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Il nervosismo si manifesta con una sorta di voracità, di esagerazione nella quantità e qualità dei cibi ingeriti: è una fame non fisiologica indotta da stati emotivi come la tristezza, la solitudine, la rabbia, le difficoltà lavorative. Anche se hai mangiato da poco e il tuo stomaco non brontola, anche se ti senti già in colpa…. Eppure in quel momento mangiare ti sembra l’unica azione possibile … e cominci ad addentate gli avanzi di dolce della sera prima.

In realtà forse hai fame di qualcosa d’altro, di un abbraccio, di una rassicurazione o di affetto. Forse hai fame di una relazione, di un amicizia o di una lode.

La fame nervosa

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La fame nervosa è un vero e proprio disturbo alimentare, maggiormente diffuso tra gli adolescenti e gli adulti fino a 40 anni d’età. Se non trattata e adeguatamente controllata, può costituire un rischio per la salute.

Chi soffre di fame nervosa di solito tende a mangiare in maniera eccessiva tutti gli alimenti, con una preferenza per i cibi fortemente calorici, ricchi di grassi e di zuccheri. Questo perché sono cibi più appaganti, che saziano velocemente, i più adatti a colmare la sensazione di vuoto, le insicurezze e le difficoltà emotive. Il cibo, quindi, assume un ruolo consolatorio e arriva a sostituire la gioia, l’affetto e la stabilità emotiva che non si riesce più a raggiungere naturalmente.

Noia o disfunzione?

Tuttavia, non sono solo l’ansia e lo stress le potenziali cause della fame nervosa. A volte anche la noia può condurre una persona a trovare rifugio nel cibo.

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Anche l’eccessiva routine o l’assenza di impegni invece che essere appagate dallo svago, da un’attività ricreativa, sono il trampolino di lancio per tuffarsi nel cibo.

In alcuni casi, la fame nervosa può essere correlata a cause biologiche. Delle disfunzioni nei meccanismi di metabolizzazione degli zuccheri, ad esempio, possono essere causa di uno stimolo di fame continuo, che conduce a un comportamento simile a quello determinato da cause psicologiche.

 

Come combattere la fame nervosa?

Capire quali sono le cause dell’ansia, dello stress, del dispiacere e del disagio emotivo ed eliminarle è il primo passo per alleviare e diminuire gli episodi in cui la persona si rifugia nel cibo. Tuttavia questo non basta se non si interviene anche sulle abitudini alimentari.

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Per quanto riguarda l’alimentazione è consigliabile imparare a mangiare lentamente, masticando per bene e cercando di assaporare il gusto delle pietanze. Questo perché un lunga masticazione favorisce una digestione corretta e la giusta assimilazione dei nutrienti, soprattutto quelli, come gli zuccheri, che sono tra i principali responsabili dei meccanismi che regolano lo stimolo della fame.

In secondo luogo occorre stabilire un orario preciso per i pasti, distribuendoli adeguatamente nel corso della giornata. Una buona abitudine è quella di consumare cinque pasti: la colazione, due spuntini (uno a metà mattina e uno a metà pomeriggio) e due pasti principali.

Un’altra buona abitudine è quella di praticare esercizio fisico: un po’ di movimento, anche leggero, aiuta a rilassare la mente e a distrarla dalla continua richiesta di cibo. Anche le tecniche di rilassamento, come ad esempio lo yoga o il Pilates, contribuiscono ad allentare lo stress e allontanare la fame nervosa.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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