Lo sport giusto per i miei figli
Con l’inizio della scuola elementare, è normale porsi la domanda: qual’è lo sport più giusto per i miei figli?
È una domanda da tempi moderni, fino ad alcuni anni fa era molto meno importante: bastava il cortile, il parco e una vita sana, per tenere a bada la vitalità dei nostri figli e per dar loro modo di stare bene insieme agli altri.
Perchè a questo serve lo sport, a insegnare ai più piccoli non solo a credere in se stessi e nelle proprie capacità, ma anche a saper gestire e accettare le sconfitte. Lo sport racchiude in sé molti degli elementi fondamentali della vita e permette al bambino di affrontarli in un contesto più ludico e creativo.
Se lo sport è agonismo
I genitori che scelgono uno sport agonistico hanno figli che a 6 anni hanno già almeno 2-3 anni di carriera sportiva alle spalle. Nuoto, danza, mini moto, ginnastica…: questi e molti altri sport, per essere praticati come professionisti, richiedono di essere iniziati in età precoce, e anche con una costante continuità, con grandi sacrifici e rinunce. Sicuri di essere pronti?
Anche in forma non agonistica, lo sport offre ai bambini l’opportunità di imparare come mantenersi in salute. Aiuta a sviluppare capacità come coordinazione, agilità e resistenza e, se praticato con regolarità, diventa un’abitudine sana e irrinunciabile, che continueranno a coltivare anche da adulti.
Gli insegnamenti dello sport non riguardano solo la cura e il benessere del corpo. Praticare un’attività sportiva organizzata aiuta i bambini ad apprendere alcune norme sociali e, soprattutto, l’importanza del lavoro in gruppo.
Il tempo dei bambini
Il tempo libero dei bambini è molto importante. Lo sport, per quanto sia un’attività sana, non deve mai essere praticato a discapito di gioco libero, relax, creatività e tempo da trascorrere in famiglia, anche pigramente. È giusto che abbia determinate caratteristiche, in base al fisico e al carattere del bambino: che sia divertente, che sia poco faticoso ma con un allenamento leggero e costante, che preveda il gioco di squadra.
La scelta dell’attività sportiva va sempre fatta tenendo conto dei desideri e delle caratteristiche dei nostri figli: ci sono bambine che sin da piccolissime amano danza e ginnastica, come ci sono bambini che vogliono solo giocare a calcio. Quindi occorre rispettarne anche i desideri, sempre chiedendosi: “piace davvero a mio figlio o sono io che l’ho convinto?”
È anche necessario chiedersi se, nonostante i nostri impegni quotidiani, saremo in grado di seguirli durante tutto l‘anno nella sua attività sportiva. Ad esempio, siamo davvero pronti a portarli in piscina? Possiamo affrontare spogliatoi caldi, umidi, pieni di gente, con la fretta di vestirsi, svestirsi, lavarsi, asciugarsi i capelli… Bisogna trovare un compromesso valido per tutti, per amare uno sport.
Ecco perchè a metà dell’anno spesso si registra l’abbandono dello sport iniziato a settembre. Tra i motivi, la scelta errata della disciplina, da valutare in base alla predisposizione, ai gusti, ma soprattutto all’età: sapevi che alcune sono sconsigliate prima che lo sviluppo fisico e motorio sia completato? E che altre vanno combinate assieme, per non portare a uno sviluppo asimmetrico del corpo?
Ecco alcuni sport selezionati in base al tipo e all’età, su indicazione della Società italiana pediatria
Nuoto
È indicato anche nei primi anni di vita, da svolgere con i genitori per i più piccoli. Aiuta la coordinazione e migliora la “sicurezza” in acqua. Poiché è uno sport simmetrico rappresenta anche un’ottima integrazione per sport asimmetrici come tennis o scherma. ll nuoto è anche un’attività che non dà carichi sull’apparato locomotore, perché l’acqua toglie l’effetto peso e non si rischiano traumi. Inoltre, il nuoto è utile anche ai fini della sicurezza: secondo i dati della Federazione Italiana Nuoto, negli ultimi 20 anni gli incidenti mortali in acque libere sono scesi del 70% proprio grazie alle attività della scuola nuoto. I corsi iniziano dai 3 anni; l’attività agonistica dagli 8.
Ciclismo
Come attività ludica è adatta dai 4 anni; stimola l’autostima, l’equilibrio, la capacità di risolvere situazioni nuove e affrontare problemi. Si tratta di uno sport asimmetrico che predilige gli arti inferiori però insegna a stare in equilibrio, coordinare i movimenti e iniziare a rispettare le regole della strada. L’attività agonistica si può fare dai 12 anni.
Pattinaggio
È adatto dai 5 anni. Promuove l’equilibrio e la socializzazione, ma è asimmetrico perché predilige gli arti inferiori. Come il ciclismo, consente di apprendere un equilibrio diverso da quello al quale si è abituati, quindi è un’ottima occasione per sviluppare le capacità coordinative. L’attività agonistica non va iniziata prima dei 7 anni.
Atletica leggera
Si può iniziare a 6-8 anni, ma solo sotto forma di gioco, perché il bambino non tollera carichi e sforzi prolungati. L’atletica leggera richiede sia capacità di coordinazione neuro-muscolare sia capacità metaboliche, che prima di una certa età non sono ancora sviluppate. “Nell’organismo dei bambini manca un enzima, il PFK, per metabolizzare gli zuccheri atti a fornire pronta energia per attività di elevata intensità. Perciò, metabolicamente l’organismo di un bambino non è preparato a sostenere un certo ritmo e una certa intensità” spiega la dottoressa Maggio. Fino all’adolescenza, quindi, si può parlare solo di pre-atletica, che ancora una volta è ottima per arricchire il bagaglio di esperienze motorie, ma deve essere condotta con tempi e sforzi commisurati all’età del bambino. L’attività agonistica può iniziare da 16 anni.
Calcetto
Si può cominciare a partire dai 7-8 anni. Come tutti gli sport di squadra, prima il bambino è troppo piccolo per capire le regole del gioco. Quello che si pratica prima è di solito il minicalcio, in un campo ridotto, con porte più piccole e senza ruoli. Migliora la capacità respiratoria e favorisce lo sviluppo dello spirito di squadra. Favorisce la coordinazione e sviluppa velocità e resistenza, ma privilegia gli arti inferiori e può stimolare una competizione esasperata. Per l’attività agonistica meglio aspettare i 12-13 anni.
Basket e pallavolo
Sono considerati “sport di situazione” come il calcio e per questo si possono cominciare verso i 7-8 anni purché si tratti di corsi specifici per bambini, che prendono il nome di minibasket e minivolley. “Non prima, perché non è facile apprendere il gesto atletico specifico, non hanno ancora sviluppato la coordinazione neuro-muscolare e le capacità condizionali necessarie” suggerisce l’esperta. Sono attività complete, che fanno lavorare sia le gambe che la parte superiore del corpo, i muscoli paravertebrali e gli addominali. Stimolano lo spirito di gruppo e sviluppano precisione e abilità. L’attività agonistica si può fare da 12-13 anni.
Tennis e scherma
Sono sport che richiedono certe capacità “tattiche” che il bambino piccolo non possiede ancora. Inoltre, sono sport asimmetrici, perché fanno lavorare solo alcune parti del corpo, in particolare uno degli arti superiori. “I corsi possono iniziare dai 7-8 anni ma in questo caso più che mai è fondamentale che si faccia prima della preparazione generica in modo da riequilibrare la simmetria dell’allenamento e poi si apprenda la tecnica” raccomanda l’esperta della Sip. Si tratta poi di due sport che divertono e appassionano, ma sviluppano molto concentrazione e disciplina. L’attività agonistica per il tennis è consigliata da 10 anni, per la scherma da 8 anni.
Karate e Judo
Soprattutto il karate, richiede una coordinazione neuromotoria che al di sotto di una certa età è poco sviluppata. La pratica delle arti marziali (in particolare del judo), inoltre, necessita di una certa forza, che comincia a svilupparsi solo verso gli 8-9 anni, per poi completarsi negli anni successivi. “Sono sport utili sia ai bambini più timidi e insicuri perché infondono fiducia nelle proprie capacità, sia a quelli più vivaci perché insegnano a controllare la propria aggressività” sottolinea Maggio. L’attività agonistica è indicata per il karate da 11 anni, per il judo da 14 anni.
Danza
La danza è un’arte ma, la sua pratica, se preceduta da esercizi di riscaldamento e aerobica, può essere considerata un’attività fisica completa. Può aiutare a prevenire e a combattere sovrappeso e tendenza all’obesità in modo divertente e dolce. Per la preparazione che prevede, è anche propedeutica a molti altri sport. La danza fa bene anche nella fase della crescita, e non solo alle bambine. Un corso di danza può essere una vera rivelazione anche per i maschietti. La danza favorisce uno sviluppo muscolare armonico abituando ad una corretta postura, rende aggraziati i movimenti, insegna il senso del ritmo, aumenta la creatività e soprattutto diverte: attraverso i suoi esercizi alla sbarra e a corpo libero, l’arte della danza fa sì che si mantenga un assetto corretto e che si rimedi ai piccoli difetti posturali che ormai i bambini mostrano precocemente, a causa dell’uso di dispositivo tecnologici come smartphone e tablet.
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico