Più fame in inverno, capita a tutti!
Capita a tutti di avere più fame in inverno, ma è un’esigenza naturale!
Quando in inverno accendiamo il riscaldamento per riscaldare le nostre case, ci accorgiamo di quanta energia viene consumata e quindi di quanto combustibile dobbiamo comprare per far funzionare i riscaldamenti.
Ecco, il nostro organismo funziona un po’ allo stesso modo: quando c’è una grande differenza tra temperatura interna ed esterna (che viene mantenuta intorno ai 36°C – 37°C), ha bisogno di far funzionare a pieno ritmo i sistemi di mantenimento della temperatura corporea ed ha quindi un maggiore bisogno di “combustibile”.
Il combustibile del nostro corpo
Il nostro “combustibile” deriva dagli alimenti che, oltre alla funzione nutritiva svolta dai sette nutrienti che forniscono (carboidrati, proteine, grassi, vitamine, minerali, acqua, fibra), hanno una funzione energetica, svolta in questo caso solo da carboidrati, proteine e grassi.
La funzione energetica dei nutrienti
I carboidrati e le proteine una volta metabolizzati sono in grado infatti di fornire 4 kcal (chilocalorie) per grammo, mentre i grassi hanno un contenuto energetico maggiore, perché forniscono 9 kcal per grammo. Anche l’alcol, che non è nutriente, fornisce calorie, in particolare 7 kcal per grammo. Il nostro organismo utilizza preferibilmente le calorie derivanti da grassi e carboidrati, mentre utilizza le proteine soprattutto per esigenze “strutturali”, ma se prese in eccesso diventano anch’esse una fonte di energia.
Il sistema di controllo de nostro corpo
Esiste quindi un sistema di controllo finemente organizzato che, quando aumentano le esigenze energetiche, stimola il centro della fame e viene perciò richiesta una maggiore assunzione di alimenti. C’è quindi un effettiva relazione tra inverno e appetito, appetito che in parte dovrebbe essere soddisfatto e in parte controllato per evitare qualche chilo di troppo.
Il grasso si consuma
Inoltre, quando fa freddo, sempre per mantenere la temperatura corporea e per proteggere gli organi interni, aumenta anche lo spessore del grasso viscerale. Il grasso viscerale crea infatti una sorta di rivestimento isolante e per essere prodotto si devono o intaccare le riserve di grasso interne all’organismo, presenti soprattutto a livello dell’addome nell’uomo e a livello dei glutei e delle cosce nelle donne, o fornire quantità maggior di alimenti.
Quando si sente tanto freddo, conviene scaldarsi con tisane e minestre, così non perderemo la linea!
Fonte: Dott.ssa Elisabetta Bernardi per Findus
Nutrizionista, Biologa con Specializzazione in Scienza dell’alimentazione
La termogenesi
La TID (termogenesi indotta dalla dieta) si basa su cibi per i quali il nostro organismo utilizza più energia per la digestione. Spendiamo il 10% del consumo calorico giornaliero durante la digestione attraverso la termogenesi. Mangiando alimenti termogenici, quella percentuale del 10% può aumentare.
Gli alimenti termogenici
Gli alimenti ad alto valore termogenico sono quelli che contengono proteine, carboidrati (glucidi) e grassi (lipidi). Le proteine delle carni magre come tacchino, petto di pollo, carne rossa magra, la carne di bufalo e di bisonte sono tra quelle più termogeniche. Altre buone fonti di proteine vengono dai crostacei, frutti di mare e albume d’uovo. Le verdure più termogeniche sono quelle che contengono molta acqua come broccoli, cavoletti di Bruxelles e sedano. Per la frutta, la scelta dovrebbe ricadere su ananas, pompelmo, mele o mango. Il piccante alza la temperatura del corpo e ciò ha un effetto immediato sull’accelerazione del metabolismo. Alcuni studi hanno dimostrato che la capsaicina contenuta nel peperoncino aiuta il metabolismo e attiva un po’ di più la lipolisi. Il peperoncino può essere aggiunto a salse per costituire degli ottimi condimenti termogenici.
Fonte: Accademia Italiana di Gastronomia e Gastrosofia
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