La vitamina C, una supereroina antiossidante
La vitamina C è una molecola molto piccola e molto importante, talmente importante che tutte le piante e la maggior parte degli animali se la producono da soli.
L’uomo, le scimmie e il porcellino d’india, invece, non ne sono capaci, e sono costretti a procurarsela attraverso il cibo (principalmente frutta e verdura).
Come lavora la vitamina C
Il lavoro principale della vitamina C è aiutare alcune proteine a produrre molecole molto importanti che formano la struttura del nostro corpo (collagene), ci tengono attivi (ormoni, tra cui l’adrenalina) e ci danno energia (carnitina).
Quindi, se viene a mancare la vitamina C, sono guai: i tessuti si indeboliscono e sanguinano, si perdono i denti e i capelli; ci si sente stanchi, depressi e assonnati; e, infine, si muore.
Questo è lo scorbuto, la malattia causata dalla mancanza di vitamina C. Secoli fa, lo scorbuto uccideva per esempio i marinai che, sulle navi, seguivano per mesi e mesi diete prive di frutta e di verdura. Oggi, invece, è un problema rarissimo.
I radicali liberi
Nel tempo libero, la vitamina C lavora come antiossidante. Il suo importantissimo compito è difendere le cellule dagli ossidanti, cioè dai radicali liberi.
Un radicale libero è una molecola che, per un incidente o a causa di uno scontro con una sostanza chimica troppo aggressiva, ha perso qualche elettrone. Il radicale libero reagisce e, non appena incontra un’altra molecola, le strappa un elettrone e se lo porta via. Nella loro impetuosa ricerca dell’elettrone perduto, i radicali liberi non guardano in faccia nessuno: anche grassi, proteine e soprattutto il DNA diventano facili bersagli, con conseguenze disastrose per la salute delle cellule. Questo “furto” di elettroni si chiama ossidazione, e il “ladro” (cioè il radicale libero) prende il nome di ossidante.
Antiossidanti supereroi
A difesa delle cellule intervengono gli antiossidanti, come la vitamina C, una supereroina pronta a combattere i cattivissimi radicali liberi. Invece di rispondere alla violenza con la violenza, la vitamina C sceglie la resistenza passiva: si offre come bersaglio volontario, contro i quali la furia dei radicali liberi può sfogarsi senza far danno.
Probabilmente, la vitamina C da sola non basta a combattere gli attacchi dei radicali liberi, e solo un mix di vitamine, antiossidanti e altro (come quello presente in frutta e verdura) è veramente utile.
Fonte: Airc
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