Le indigeribili fibre… ma quanto servono!
Una volta si credeva che il ruolo delle fibre fosse solo quello di zavorra, o di spazzolone dell’intestino, in poche parole, un rifiuto organico da eliminare in modo naturale, aiutando così la regolazione del transito intestinale. Invece…
Che fatica digerire!
Le fibre alimentari sono quella parte di ciò che mangiamo che il nostro intestino fa veramente fatica a digerire. Tranne in qualche caso, infatti, le fibre alimentari sono dei carboidrati, e si trovano nelle piante, nei funghi e in alcuni altri cibi meno gettonati, come gli insetti. Le fibre alimentari migliori si trovano nella frutta secca e nei legumi (soia, lenticchie, ceci, fagioli secchi, ecc), e nei prodotti a base di cereali integrali (riso, pane, pasta, farina, avena). Anche frutta e verdura sono fonti di fibre, o comunque ne sono ricche, a seconda della loro natura.
I carboidrati indigesti
I carboidrati sono composti da zuccheri semplici. Esistono tipi diversi di carboidrati, ma l’unico che il nostro intestino è in grado di digerire è l’amido, presente ad esempio nei cereali, nelle patate, nelle banane e in molti altri alimenti. Quelli resistenti agli enzimi digestivi sono classificati come fibre alimentari.
Alcune di queste fibre sono praticamente impossibili da scalfire, e attraversano l’intero apparato digerente come se fossero in gita, serenamente, sbucando all’estremità inferiore essenzialmente intatte.
Altri tipi di fibre alimentari, invece, superano senza problemi la prima parte dell’intestino (quella incaricata della digestione dell’amido), ma quando arrivano al colon, l’ultimo tratto dell’apparato digerente, cominciano a sentirsi un po’ inquiete: su di loro infatti si concentrano le attenzioni dell’ immensa colonia batterica intestinale composta da migliaia di miliardi di batteri.
Batteri in festa
I batteri del colon sono molto affamati perché le sostanze nutritive finiscono assorbite dall’intestino prima di arrivare a loro. La loro unica speranza è che prima o poi qualcosa sfugga alla scrupolosa azione dei nostri enzimi digestivi. Per questo, quando arrivano le fibre, i batteri del colon fanno festa: infatti, loro hanno tutti gli enzimi necessari a smontare questi carboidrati, dai quali ricavano zuccheri semplici, ricchi di energia.
I famigerati gas intestinali
Purtroppo, nell’ambiente soffocante del colon, i batteri hanno qualche difficoltà a metabolizzare gli zuccheri semplici che si sono procurati. L’incompleta digestione di queste molecole causa il rilascio di una certa quantità di gas intestinali più o meno infiammabili e anche di sostanze di scarto, semi-digerite, che finiscono per arrivare alle cellule intestinali. Queste ne completano la digestione, ricavandone energia. Anche le fibre alimentari quindi forniscono calorie (cioè energia): più o meno la metà di quelle che si ottengono di solito dalla digestione dell’amido.
Passaggio veloce
Le fibre alimentari però non servono solo a sfamare i nostri batteri e a produrre gas intestinali: le loro caratteristiche aiutano anche il nostro apparato digerente a mantenersi in salute. Innanzitutto, grazie al loro volume e alla loro capacità di assorbire molta acqua, possono accelerare il passaggio del cibo attraverso l’intestino, rendendo le sedute sul water più frequenti e meno impegnative. In più, essendo piuttosto ingombranti, riempiono facilmente lo stomaco, dando una sensazione di sazietà che aiuta a mangiare di meno e a controllare il proprio peso.
Fonte: Biocomiche.it
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