È tempo di… depilazione!
La depilazione, specialmente con l’arrivo del caldo, per le donne è un vero e proprio imperativo quotidiano. Non bisogna dimenticare però che i peli hanno una loro precisa funzione e le aree cutanee che ne risultano realmente prive sono davvero poche. Le uniche zone glabre sono le piante dei piedi, i palmi delle mani, le labbra, il glande, le areole mammarie e il clitoride.
Insomma, se il processo evolutivo non si è ancora preso la briga di farli sparire completamente dal nostro corpo, un motivo ci sarà.
A cosa servono i peli?
Circa tre milioni di anni fa i nostri antenati ne erano ricoperti, per evidenti necessità di sopravvivere alle avverse condizioni climatiche, soprattutto in mancanza di vestiti e in tempi di glaciazioni. Oggi, li chiamiamo “peli superflui”: nel corso dell’evoluzione, le donne li hanno persi quasi dappertutto, mentre negli uomini la loro lunghezza e diffusione si è fortemente ridimensionata.
Attrazione fatale
I peli in determinate aree del corpo hanno anche un’importante funzione sessuale. Nelle aree delle ascelle e intorno agli organi genitali maschili e femminili sono infatti presenti le cosiddette ghiandole apocrine, che secernono odori particolari, ritenuti capaci di attrarre i partner, come i feromoni negli animali. I peli presenti in quelle parti hanno la capacità di amplificare questi odori. Un tempo, gli odori sprigionati dalle ghiandole apocrine servivano quindi per l’accoppiamento. Oggi, cerchiamo di nasconderli con i profumi ed eliminare i peli quando possibile, ma la funzione dei feromoni è sempre attiva, anche quando non ce ne rendiamo conto. Come si spiegherebbe, sennò, quell’attrazione irresistibile che ogni tanto ci travolge?
Ma non è necessariamente sesso: con alcune persone c’è feeling immediato. Basta incrociarsi e scambiare due parole per trovarsi reciprocamente simpatici, a pelle. Forse anche qui sono i feromoni: le persone si annusano e si riconoscono affini, come i gatti o i cani.
Nel mondo contemporaneo il legame tra profumo e desiderio rimane ancora solido, tanto che sono innumerevoli gli esperimenti per produrre un profumo ai feromoni che dovrebbe attrarre irresistibilmente il partner.
Protetti dai peli
Peli e capelli hanno il compito di proteggere alcune zone del nostro corpo particolarmente delicate. Pensate, ad esempio, a come i peli delle ciglia e delle sopracciglia impediscano al sudore e a oggetti estranei di penetrare nei nostri occhi. Lo stesso dicasi per i peli del naso e delle orecchie: se non ci fossero, l’entrata di microscopici ma dannosi corpi potrebbe essere all’ordine del giorno. Che dire dei capelli? La loro funzione è più che nobile, ci riparano dal sole e ci proteggono la testa da pericolosi traumi. I peli delle ascelle, invece, aiutano a ridurre l’attrito tra pelle e tronco, riducendo il rischio di irritazione e, soprattutto, risultano fondamentali per proteggere i linfonodi localizzati in quella posizione. In ultimo, ma non per importanza, è impossibile non citare i peli pubici, che proteggono le zone intime dall’ingresso di microbi e batteri!
Venere in pelliccia
L’evoluzione ha deciso di separarci definitamente dalla nostra pelliccia quando i nostri antenati hanno iniziato ad indossare pelli di animali per ripararsi dalle temperature più rigide. Al giorno d’oggi, l’uomo può fare dunque a meno di peli e pellicce, dal momento che dispone di ottimi indumenti per proteggersi dal freddo.
Nonostante ciò, la funzione termoregolatrice è stata mantenuta, soprattutto dove vi è una crescita abbondante di peli. Anche se in modo meno massiccio, questo compito di protezione dal freddo è svolto da tutti i peli del corpo che, quando sono eretti con l’effetto “pelle d’oca”, trattengono uno strato di aria, che va a formare una specie di cuscinetto isolante, ostacolando la perdita del calore corporeo.
Ho la pelle d’oca
Il muscolo erettore del pelo è un’altra eredità sopravvissuta all’evoluzione. Presente in tutti i mammiferi, è un muscolo liscio dell’epidermide che non può essere controllato volontariamente. Quando il muscolo si contrae, il pelo subisce un’erezione che lo drizza. Chi ha visto un gatto arruffare il pelo dopo un grosso spavento o di fronte a ciò che considera una minaccia alla sua sopravvivenza, ha già intuito a cosa può servire drizzare il pelo: l’animale sembra più grosso e pericoloso, lanciando un chiaro segnale di dissuasione a chiunque abbia intenzione di attaccarlo.
Anche i nostri antenati drizzavano il pelo per spaventare predatori e possibili contendenti, ma oggi non possiamo farlo anche volendo, perché il nostro strato di peluria corporea è troppo sottile. Tuttavia, un effetto del muscolo erettore del pelo ci è ben noto: la pelle d’oca. Ci viene in particolari situazioni di paura, ma non solo. Poiché nel frattempo il nostro cervello si è evoluto, possiamo sperimentare la pelle d’oca anche in condizioni di piacere, guadando un panorama mozzafiato, una scena di un film particolarmente grandiosa, ascoltando una musica emozionante o con una piacevole carezza del partner.
Fonte: Pazienti.it – Camilla Mantegazza
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico