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Se il cuore si spezza

Se il cuore si spezza

Il cuore batte senza sosta, ma il suo funzionamento può essere danneggiato da più malattie e dare sintomi diversi, dall’aritmia all’affanno, dal dolore al petto al vero e proprio infarto. Ma c’è un malanno a cui non si pensa mai, i cui sintomi sono tristezza, rabbia, inappetenza, insonnia e la sensazione di avere, letteralmente, il cuore spezzato.
Sono i sintomi dell’amore perduto, della fine di una relazione, di un lutto, di un forte shock emotivo. Persino l’American Heart Association sostiene che siano simili a un attacco di cuore. Fortunatamente, però, mentre un attacco cardiaco può essere molto pericoloso, la sindrome del cuore spezzato può essere più o meno rapidamente superata senza danneggiare veramente il cuore.

Tutti dicono che il cervello sia l’organo più complesso del corpo umano, da medico potrei anche acconsentire. Ma come donna vi assicuro che non vi è niente di più complesso del cuore, ancora oggi non si conoscono i suoi meccanismi. Nei ragionamenti del cervello c’è logica, nei ragionamenti del cuore ci sono le emozioni. 

Rita Levi-Montalcini 

 

 

La sindrome del cuore spezzato, scientificamente ha il poco romantico nome di “cardiomiopatia di Takotsubo”.

Ma che succede realmente al nostro corpo quando siamo coinvolti da un tale shock emotivo?

1. Nel momento dello shock il battito cardiaco rallenta.
2. Si vive uno stress emotivo che può portare alla depressione e può provocare un telogen effluvium, caduta di capelli molto intensa, per fortuna transitoria.
4. Aumentano i livelli di cortisolo, il che si traduce con insonnia, mancanza d’appetito e indebolimento generale.
5. Il sistema nervoso simpatico percepisce il dolore emotivo come fisico, per questo ci si sente veramente male.

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L’osservazione di 70 casi specifici di questa sindrome ha portato alla luce delle importanti evidenze:

L’infarto fantasma
I pazienti analizzati hanno manifestato sintomi del tutto simili a un attacco cardiaco, tra cui dolore toracico e mancanza di respiro. Le analogie con l’autentico infarto non finiscono qui: i sintomi sono scomparsi in seguito all’adozione di cure molto simili a quelle prescritte per una disfunzione coronarica.

Le differenze
Quali sono, allora, le differenze tra la sindrome del cuore spezzato e l’attacco cardiaco?

Prima tra tutte, la tempistica di risoluzione del malore: nonostante in un caso su cinque si siano resi necessari trattamenti d’ emergenza come l’uso del defibrillatore tutti e 70 i pazienti sono stati dimessi entro le 48 ore successive all’avvertimento del dolore. È stato anche interessante notare che la sindrome non è (quasi) mai recidiva (si è riproposta solo in un paziente su 70), e che la maggior parte dei casi si sia verificata tra la primavere e l’estate (esattamente il contrario degli infarti, più frequenti nei mesi freddi). Ma la cosa più caratteristica è che più di due terzi degli attacchi siano stati preceduti da forti stress fisici ed emotivi, come notizie molto brutte o seri problemi sentimentali.
Fortunatamente le aree del cervello che regolano i comportamenti portano con il tempo a superare questo tipo di shock rendendo i soggetti colpiti di nuovo in grado di pensare al futuro.

In cuore abbiamo tutti un cavaliere pieno di coraggio, pronto a rimettersi sempre in viaggio.

Gianni Rodari

 

 

 

Questo articolo contiene informazioni di natura generale, pubblicate a scopo puramente divulgativo, che non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.

 

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