L’insopportabile abbiocco che colpisce a tradimento dopo pranzo!
La testa si fa pesante, le palpebre si chiudono e la vista si annebbia… è quell’insopportabile abbiocco che spesso colpisce a tradimento dopo pranzo. La spiacevole sensazione di stanchezza e sonnolenza dopo un pasto ricco di carboidrati sembra essere un problema alquanto comune.
E allora facciamo chiarezza sulle cause di questa subdola sensazione che ci costringe ad abbassare le palpebre e ci rende meno attivi durante la seconda fase della giornata.
I medici la ritengono un possibile sintomo dell’insulino-resistenza, ma di certo tale sensazione abbraccia anche persone in perfetta salute.
Le possibili ragioni alla base del fenomeno sono diverse.
Sembra che l’abbiocco post pranzo possa dipendere da un alto livello di zuccheri nel sangue, responsabile dello spegnimento di alcuni neuroni. Una delle ipotesi più recenti chiama in causa le cosiddette esorfine, delle sostanze che si formano durante la digestione del glutine. Tali sostanze, analoghe alle ormai famose endorfine, sarebbero in grado di legarsi ai recettori oppiodi del cervello, disturbandone l’attività.
Ben più comune è l’ipotesi secondo cui, a causare il senso di stanchezza e sonnolenza dopo un pasto ricco di carboidrati, sarebbe la congestione gastrointestinale, legata all’impegno digestivo. In sostanza, per digerire un pasto particolarmente abbondante, gli organi digestivi richiedono grandi quantità di ossigeno, ottenuto riducendo il flusso di sangue in altri distretti. La stanchezza e la sonnolenza sarebbero quindi una conseguenza del ridotto apporto di sangue al cervello.
Un’altra ipotesi piuttosto comune riguarda lo stato di ipoglicemia reattiva conseguente alla massiccia secrezione insulinica. Dopo un pasto ricco di carboidrati, accade infatti che grosse quantità di glucosio si riversino rapidamente nel torrente ematico, determinando un grosso aumento della glicemia; il pancreas risponde a tale condizione rilasciando ingenti quantità di insulina nel circolo ematico. L’insulina agisce favorendo l’ingresso del glucosio dal sangue alle cellule; di conseguenza, quando ne viene secreta troppa il glucosio nel sangue si abbassa eccessivamente e insorgono i sintomi tipici dell’ipoglicemia, tra cui appunto la sonnolenza. L’insulina favorisce anche l’ingresso di potassio nelle cellule, per cui un’eccesso dell’ormone potrebbe creare uno stato di leggera ipokaliemia (ridotta concentrazione di potassio nel sangue), responsabile di affaticamento e debolezza muscolare.
Stanchezza e sonnolenza dopo pasti abbondanti potrebbero dipendere anche dal ridotto tono del sistema nervoso simpatico a favore del parasimpatico; mentre il primo è massicciamente attivo in condizioni di digiuno, di paura e di pericolo, il secondo prevale in condizioni di benessere (digestione, quiete, recupero fisico e riposo) e favorisce quindi il rilassamento e la sonnolenza.
Le scelte giuste a tavola possono aiutarci a non crollare sotto i colpi dell’abbiocco quotidiano.
Ecco allora 4 consigli per risollevare il pomeriggio:
1 Tenete d’occhio la presenza delle proteine nel vostro piatto (sempre all’insegna della moderazione e della corrette porzioni). «Proteine» significa fondamentalmente le carni (da privilegiare i tagli magri), le uova, il pesce, i legumi (come lenticchie e fagioli, ma anche un hamburger di soia) e i formaggi. «Considerate questi alimenti, per la vostra pausa pranzo, con un contorno di verdure e un pacchetto di cracker. Se poi desiderate un primo a base di riso o pasta», suggerisce la dottoressa Makarovic, «rendetelo più proteico, aggiungendo, per esempio, due cucchiai di parmigiano, o magari consumando dopo cinque fette di prosciutto crudo o una manciata di legumi».
2 Evitate il vino ai pasti: si sa, crea sonnolenza. Invece ossigenatevi come si deve bevendo acqua naturale: dai quattro agli otto bicchieri.
3 Per chi ha poco tempo a disposizione a pranzo, e ha comunque necessità di assicurarsi una carica d’energia, in genere si consiglia un integratore proteico senza zuccheri, miscelato con 200 cc di acqua oppure di latte di mandorle, il tutto accompagnato da un caffè espresso e da un frutto.
4 Se si è proprio di corsa, una spremuta di arancia e un toast leggero (ma anche qui col giusto “tocco” di proteine: alcune fette di bresaola, per esempio, con l’aggiunta di qualche scaglia di parmigiano) non affaticano la macchina digestiva e non “appannano” l’eventuale impegno mentale del pomeriggio.
Se vuoi sentirti in forma dopo pranzo, alimenti freschi e cibi non raffinati e non trattati sono la soluzione al tuo problema.
Le informazioni fornite in questo opuscolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico.