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Le infezioni batteriche non vanno in vacanza

Le infezioni batteriche non vanno in vacanza

La tanto desiderata estate sta finalmente arrivando, la aspettiamo con ansia anche per  smetterla con infezioni batteriche e virus invernali, che, purtroppo però, non vanno in vacanza! È vero che d’estate ci si ammala di meno. Merito del clima (niente influenza o raffreddori, ad esempio) ma anche del sistema immunitario che diventa più attivo, secondo una ricerca condotta da un team internazionale di scienziati.

Tuttavia anche la stagione calda presenta i suoi problemi. Con l’aiuto del farmacista, è possibile organizzare un kit di pronto soccorso da mettere in valigia, per affrontare i malanni e gli incidenti più comuni.

Ma quali sono le malattie cui si è più esposti d’estate? Quali sono le maggiori insidie legate al caldo, al sole e ai viaggi?

“In estate batteri, miceti e parassiti sono tra i maggiori responsabili delle infezioni che colpiscono grandi e piccoli” risponde Susanna Esposito, presidente dell’Associazione mondiale Waidid per le malattie infettive e i disordini immunologici e direttore dell’unità di Pediatria del Policlinico di Milano. “Complici il caldo, il mare o le piscine e la vita all’aperto, il rischio di infezioni e malattie aumenta. Tra le più diffuse: colpi di sole e colpi di caloreinfezioni cutaneeallergie da punture d’insetto, reazioni da contatto causate da meduse e tracine, gastroenteriti e intossicazioni alimentari“.

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Iniziamo con i due malanni più comuni: colpi di sole e di calore. I soggetti più a rischio sono i bambini, tanto più se molto piccoli. E qui va sempre bene il consiglio della nonna: un bel cappellino o un po’ d’acqua fresca sulla testa, se proprio si deve uscire quando il caldo è al massimo.

caldoMa colpi di sole e colpi di calore sono la stessa cosa? Assolutamente no!

Il colpo di sole è legato all’esposizione diretta ai raggi solari. Si manifesta con la febbre sopra i 38 gradi e in genere è causato da una scottatura.

 

ll colpo di calore, invece, può capitare quando la temperatura esterna è molto alta e il corpo non riesce a disperdere calore a sufficienza. A volte il colpo di calore si sovrappone a quello di sole.

È importante evitare l’esposizione prolungata al sole, soprattutto nelle ore più calde e senza un’adeguata protezione sulla testa. Tra i sintomi: febbre, cefalea, nausea, irritabilità, confusione mentale, e, nei casi più gravi, perdita di coscienza e collasso cardio-circolatorio.

Quali sono invece le infezioni batteriche che ci perseguitano anche d’estate? Sicuramente tutte quelle legate alle micosi e alle impetigini.

Le infezioni batteriche

piscinaLa micosi delle mani e dei piedi è un’infezione piuttosto contagiosa favorita dal contatto diretto, dalla frequentazione di piscine e dallo scarso rispetto di buone norme igieniche. Le tipiche chiazze eritemato-squamose, spesso pruriginose e molto fastidiose, si localizzano soprattutto sotto la pianta dei piedi o sui palmi delle mani e tra le dita. Il trattamento è locale e prevede l’utilizzo di creme a base di sostanze anti-micotiche da applicare due volte al giorno per almeno due settimane. I farmaci vanno presi quando la terapia locale è inefficace oppure le lesioni sono molto estese e riguardano anche i peli, perché il follicolo pilifero non è raggiungibile dai farmaci topici.

La prevenzione è fondamentale: ciabattine di plastica da calzare a bordo piscina, nella docce e negli spogliatoi.

infezioniL’impetigine è l’infezione batterica più comune in estate. È molto contagiosa e più comunemente colpisce i bambini. Il rischio di prenderla si moltiplica se la sabbia o l’acqua del mare sono sporche, il caldo e l’umidità poi aumentano il rischio. Questa infezione causa vescicole o bolle che spariscono nel giro di quattro-otto giorni. Nelle forme più lievi è sufficiente un trattamento con antisettici e antibiotici topici, per lesioni più estese e profonde può rendersi necessario un antibiotico orale, da assumere dopo aver consultato un pediatra. Per prevenirla, gli esperti raccomandano di rispettare le norme fondamentali d’igiene, di lavare bene dalla pelle i residui di acqua salata del mare e di evitare di grattarsi quando si è punti da insetti.

Le punture di insetto

A proposito di punture di insetto, meglio fare molta attenzione. Oltre a essere molto fastidiose, il rischio è l’allergia! 

Le punture di api e vespe possono causare reazioni diverse, da una semplice eruzione allo shock anafilattico che, sebbene raro, può mettere una persona in serio pericolo di vita.

Le reazioni dopo una puntura di insetto sono note: arrossamento, gonfiore nella zona della puntura, fastidio o dolore che si risolvono completamente in cinque-dieci giorni; può anche salire la febbre e subentrare un malessere generale, ma in genere scompaiono abbastanza rapidamente. Di solito è sufficiente una pomata a base di antistaminici e se, ci sono febbre e molto dolore, basta un normale antifebbrile, come paracetamolo o ibuprofene. Qunado si soffre di allergia  possono invece comparire problemi cardiovascolari come sincope, ipotensione e collasso, disturbi respiratori (fischi e sibili provenienti dal torace) e, più raramente, problemi gastroenterici (coliche addominali e diarrea). In questi casi è fondamentale rivolgersi subito al pronto soccorso, dove si provvede alla somministrazione di adrenalina, ossigeno e fluidi per via endovenosa e si effettuano esami di laboratorio per confermare la sensibilizzazione al veleno di un determinato insetto.

Anche le punture di insetto più comuni, ad esempio quelle delle zanzare, non vanno sottavalutate e si possono evitare con semplici norme di comportamento: non uscire nelle ore del tramonto, indossare indumenti che coprano braccia e gambe, proteggersi con zanzariere e repellenti.

I disturbi gastrointestinali

Anche i virus sono sempre in agguato, anche d’estate, specialmente quelli che causano i disturbi gastrointestinali: gastroenteriti virali e batteriche, molto comuni al di sotto dei 3 anni ma non solo. Spesso derivano da cibi mal cotti o guasti, talvolta da altre cause come ad esempio i batteri nell’acqua di una piscina.

Questi disturbi sono in genere di origine infettiva dovuta a virus come Rotavirus, Norovirus, Adenovirus o a batteri come Escherichia coli, Salmonella, Shigella e Campylobacter.

La diarrea del viaggiatore, problema tipico dei turisti e in particolare di quelli che vanno all’estero, può essere causata dall’Escherichia coli e anche da alcuni parassiti (come Giardia, Entamoeba histolytica, Cryptosporidium), diffusi soprattutto nelle mete esotiche, cioè la maggior parte dell’Africa, dell’Asia e dell’America Latina, l’America Centrale e il Medio Oriente. Vengono colpiti in ugual modo uomini e donne, sempre a causa dell’ingestione di acqua e cibi contaminati dalle feci.

Epatite e Salmonella

L’epatite A si trasmette per via oro-fecale. Si può prendere per colpa di frutti di mare non adeguatamente cotti. Può essere senza sintomi oppure presentarsi con diarrea e nausea. Le persone colpite eliminano il virus con le feci soprattutto nelle prime due settimane, rendendo possibili i contagi ed eventuali piccole epidemie. Per proteggere i bambini in vacanza in Stati in cui è endemica, come i Paesi a basso sviluppo socio- economico, è utile la vaccinazione.

La salmonella è un batterio endemico in alcuni Paesi, soprattutto in Asia. Il veicolo principale di trasmissione è rappresentato da prodotti di origine animale (uova, pollame) e, occasionalmente, da altri cibi (frutta, verdura, cereali) oppure da acqua, contaminati da animali infetti. Chi soggiorna in queste aree e viene contaminato, può soffrire di disturbi gastrointestinali e febbre.

Lo Staphyloccus aureus è responsabile di intossicazioni alimentari. Le crostate, la pasticceria ripiena di crema in genere, il latte, la carne lavorata e i pesci rappresentano un ottimo terreno di coltura di questo batterio e delle tossine prodotte. I sintomi, provocati da di cibi contaminati, sono diarrea, vomito e dolori addominali, mentre raramente è presente febbre.

Prevenzione

Per combattere tutte queste malattie gastrointestinali, è importante compensare la perdita di liquidi bevendo molta acqua, rigorosamente in bottiglia. Vanno evitate le bibite ad alto contenuto di zucchero, a cominciare dai succhi di frutta confezionati, perché potrebbero aggravare la diarrea.

Non è consigliato smettere del tutto di mangiare. Meglio cibarsi in modo leggero, con pasti piccoli e frazionati. In generale, quando si viaggia in zone con scarse condizioni igieniche è importante bere solo acqua in bottiglia, non consumare verdure crude e frutta sbucciata, evitare sempre il ghiaccio. Se non si è certi della provenienza della carne, cuocere bene le porzioni; evitare cibi contaminati potenzialmente a rischio come molluschi e mitili crudi; non condividere tovaglioli, bicchieri, posate e stoviglie; lavare sempre le mani con acqua e sapone o un disinfettante a base di clorexidina dopo essere stati alla toilette e prima di manipolare o ingerire alimenti.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

 

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