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Sei rossa, spellata, sei come un peperone? Meglio di no!

Sei rossa, spellata, sei come un peperone? Meglio di no!

Tempi spensierati delle canzoni da spiaggia degli anni sessanta, quando nessuno pensava che “sei rossa, spellata, sei come un peperone” fosse il preludio a una brutta allergia al sole e “sei diventata nera come il carbon” non significasse abbronzatura ma invecchiamento e tumori della pelle.

Non fraintendete: le radiazioni solari fanno molto bene alla pelle, al nostro corpo e al nostro umore. Il sole permette ad esempio la produzione di vitamina D, un ormone importantissimo per lo sviluppo dello scheletro e in grado di proteggere le ossa dal rachitismo e dall’osteoporosi. Basta una minima esposizione ai raggi UV per ottenere questi effetti protettivi. Insomma, il sole fa bene ma è come la cioccolata: un pezzetto migliora la giornata e l’umore, troppa si deposita sui fianchi! Nel caso del sole, si deposita sulla pelle, anche su quelle già abbronzate.

Gli invisibili raggi del sole

I raggi che riescono ad attraversare l’atmosfera sono la luce, gli infrarossi e gli ultravioletti.

La luce
raggi-luce

È costituita dalle uniche radiazioni percepibili ai nostri occhi e che svolgono un ruolo fondamentale nella regolazione del ciclo sonno-veglia, in alcuni meccanismi regolati dagli ormoni e nella produzione di serotonina, una sostanza che migliora il buon umore e l’euforia.
La luce è composta da uno spettro di colori: quello visibile va dal rosso al viola, quello oltre questa tonalità non è invece riconoscibile all’occhio umano.
Infrarossi e ultravioletti sono, perciò, invisibili.

Gli infrarossi

Sono quelli che trasmettono il calore sulla terra, quello che percepiamo sulla nostra pelle. Una eccessiva esposizione a questi raggi può determinare i pericolosi colpi di sole.

Gli ultravioletti

Le radiazioni ultraviolette si dividono in UVA, UVB e UVC. I raggi UVC difficilmente raggiungono la terra, perché vengono assorbiti dall’ozono che la avvolge. Se venissero in contatto con la nostra pelle potrebbero causare danni elevatissimi (per questo lo strato di ozono è importante per la salute della terra e anche per la nostra!). Invece, la differenza tra UVB e UVA è soprattutto nei danni che causano alla pelle esposta al sole. I primi sono colpevoli di scottature mentre i secondi, più pericolosi, causano la formazione di tumori e invecchiamento cutaneo.

RugheI raggi UVA

Il fatto che i raggi UVA tendono a non scottarci e a non fare danni visibili non deve trarci in inganno sulla loro minore pericolosità rispetto agli UVB. Lo sapevi che, a differenza degli UVB, i raggi UVA attraversano sia le nuvole che il vetro? L’esposizione agli UVA è massima nelle prime ore del mattino e nelle ore pomeridiane.
Sono i veri responsabili dell’abbronzatura duratura, perché stimolano la sintesi e l’accumulo di melanina, che prosegue anche dopo l’esposizione.
Attenzione, però! Sono presenti tutto l’anno e, diversamente dagli UVB, sono in grado di penetrare molto in profondità, fino a raggiungere le cellule del derma. Gli UVA possono alterare le cellule e sono i principali responsabili dell’invecchiamento prematuro della pelle e provocano rughe, macchie solari, perdita di elasticità, secchezza. Di fatto non causano eritemi e scottature ma sono in grado di causare danni a lungo termine e forme cancerogene come il melanoma e il carcinoma cutaneo.

Forse non ti scotti, ma l’allergia dove la metti? L’allergia ai raggi ultravioletti ti colpisce all’improvviso, tra una chiacchiera e un tuffo a mare.
In realtà, quella che comunemente chiamiamo “scottatura”, è un eritema solare, paragonabile a una ustione superficiale della cute.
Non bisogna confondere l’eritema con l’orticaria solare che è una sorta di eritema più avanzato e riconoscibile per il gonfiore e il prurito. L’orticaria solare è una sensibilizzazione ai raggi UVA e può essere anche causata da una reazione ad alcuni farmaci che si attiva proprio con l’esposizione al sole.

scottaturaI raggi UVB

Si concentrano soprattutto nel periodo estivo, in particolare nelle ore centrali della giornata, e sono schermati dal vetro e dalle nuvole. Sono loro i responsabili degli eritemi e delle scottature, causano danni a breve e a lungo termine ma sono fondamentali per la sintesi della vitamina D.
Sono gli UVB i responsabili della pigmentazione immediata della pelle, che compare già durante l’esposizione al sole ma regredisce nell’arco di 2-3 ore.
Per un’abbronzatura duratura c’è bisogno degli UVA!

La melanina per l’abbronzatura

È il pigmento che crea l’abbronzatura che in realtà è una protezione in grado di assorbire i 2/3 degli UVB e il 70% degli UVA. La melanina richiede alcuni giorni per raggiungere una quantità tale da assicurare una discreta protezione, ed è per questo che l’esposizione deve procedere in maniera graduale nella prima settimana. L’abbronzatura, in ogni modo, di per sé non garantisce una protezione sufficiente, per cui difendersi dal sole resta necessario anche dopo molti giorni di esposizione.

Se ci si  espone troppo rapidamente all’azione dei raggi UV, la pelle non ha il tempo di “proteggersi” attraverso la produzione di melanina e si scotta. Con la scottatura quindi i normali meccanismi di stimolazione di produzione di melanina non vengono attivati, ma si attivano i meccanismi infiammatori; se invece utilizziamo una protezione solare, la maggior parte dei raggi UV viene bloccata ma la piccola percentuale che passa riesce a stimolare la sintesi di melanina che è responsabile del colore dell’abbronzatura. Questo permetterà dunque di avere un’abbronzatura duratura, evitando l’allergia al sole.

uva uvbL’abbronzatura con i solari

Usa sempre creme solari protettive (almeno +15) con una doppia protezione, sia nei confronti dei raggi UVA che di quelli UVB.
Applica la protezione ogni due ore oppure dopo aver lavorato, nuotato, fatto attività fisica all’aperto.
Non usare una crema solare troppo bassa per la tua pelle: serve solo a scottarti di più, non ad abbronzarti prima.
Anche se la tua pelle è scura devi proteggerti lo stesso, specialmente dai raggi UVA.
Ricorda che le creme solari non servono per stare di più al sole, ma per proteggersi anche dall’allergia al sole.
Evita l’uso di lampade o lettini abbronzanti, soprattutto prima dei 18 anni.
Proteggi in particolar modo i bambini, perché sono più a rischio degli adulti.
Anche in inverno, usa quotidianamente una crema giorno con fattore di protezione almeno 15, perché i raggi UV arrivano a noi sempre, e passano anche attraverso le nuvole.

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

 

 

 

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