Le bufale: dalle cure inesistenti ai cibi miracolosi
Dalle cure inesistenti ai cibi con effetti miracolosi, il fenomeno delle bufale si allarga. E in un batter d’occhio vengono condivisi sul web migliaia o addirittura milioni di volte. È così che nasce una fake news. Solo apparentemente innocua, quando cavalca temi riguardanti la salute e l’alimentazione può diventare tragicamente pericolosa. Può, ad esempio, convincere un malato di cancro ad abbandonare la medicina vera e rivolgersi a pratiche discutibili. O può spingere un genitore a modificare la dieta dei figli, causando gravi carenze nutritive.
Di fake news di questo tipo ce ne sono tantissime: dal bicarbonato, che cura il cancro, allo zucchero di canna, che è più salutare di quello bianco, fino alle mode alimentari pericolosissime.
Vero o Falso?
Il cancro si può curare con il bicarbonato di sodio
FALSO! Il solo bicarbonato non può curare una patologia complessa come il tumore. Il bicarbonato non è una terapia anticancro. Infatti, non c’è alcuna evidenza scientifica che lo dimostri. Ma come è nata questa falsa notizia? Da un dato scientifico vero: le cellule tumorali, per crescere, utilizzano una fonte di energia che produce come prodotti di scarto acido lattico e acido carbonico. Questi prodotti fanno aumentare l’acidità (ovvero diminuiscono il pH) dell’ambiente circostante il tumore causando la morte delle cellule sane a vantaggio della crescita sempre più aggressiva delle cellule tumorali. È impensabile che possa essere efficace il solo bicarbonato di sodio per far diminuire il livello di acidità nell’ambiente dove si sviluppa il tumore, ed ancora è molto dibattuta la possibilità che un derivato del bicarbonato possa essere utile alla terapia anti cancro se somministrato insieme ai comuni farmaci chemioterapici. Infatti, vi sarebbero due problemi da risolvere: il primo, riguarda la sicurezza del trattamento (il bicarbonato è molto tossico per gli organi e i tessuti alle alte dosi necessarie per ottenere qualche effetto) e il secondo, la specificità dello stesso (cioè la necessità di raggiungere solo il tumore e non i tessuti sani che ne sarebbero danneggiati).
I rimedi naturali sono meglio dei farmaci
FALSO! I rimedi naturali, proprio come i farmaci, possono rivelarsi inefficaci, interagire negativamente con altre terapie oppure dare effetti indesiderati gravi come reazioni allergiche o danni al fegato. C’è chi ritiene che curarsi con prodotti “naturali” sia sicuro, efficace e privo di controindicazioni, mentre assumere sostanze “sintetiche”, come i farmaci, sarebbe pericoloso per la salute. I rimedi cosiddetti naturali (o fitoterapici) sono impiegati in numerose situazioni, talvolta con successo. La liquirizia, ad esempio, è spesso usata per il bruciore di stomaco, ma non è completamente sicura: bastano, infatti, 50 grammi al giorno, per 2 settimane, a provocare pericolose irregolarità del battito cardiaco. È per questo che gli effetti dei fitoterapici andrebbero esaminati con studi scientifici e, in caso di esito positivo, non sarebbero diversi dai farmaci. Se efficaci, infatti, potrebbero essere persino prescritti da un medico! Ha senso poi dire che i normali farmaci non sono naturali? L’insulina cura il diabete, ma scorre naturalmente nel sangue delle persone sane. L’antibiotico Penicillina è naturalmente presente nel fungo Penicillium notatum. La digitale, una cura per il cuore, è ricavata da una pianta presente nei nostri boschi. E sarà vero che tutto ciò che è naturale fa bene? La stessa digitale, oltre certe dosi, è tossica. Sono tossici anche l’arsenico, un elemento noto da millenni, e i veleni prodotti da naturalissimi pesci, insetti e serpenti. In conclusione, quindi, i rimedi naturali possono anche rivelarsi inutili o dannosi per cui fondamentale è consultarsi con il proprio medico prima dell’assunzione.
Il tetano si prende dalla ruggine
FALSO! Non è la ruggine a causare il tetano, ma un microbo presente nella terra e nella sporcizia. Secondo una diceria molto diffusa che tutti noi abbiamo sentito fin da bambini, il tetano si prende graffiandosi con oggetti arrugginiti, per esempio un vecchio filo spinato, un cacciavite o un chiodo. In realtà, il tetano è causato da un batterio, il clostridium tetani. I sintomi della malattia, cioè spasmi progressivi che arrivano a colpire la deglutizione, la respirazione e il cuore, non sono causati dal batterio di per sé, ma dalla tossina tetanica che il batterio produce. Questa tossina colpisce il sistema nervoso, ed è una delle sostanze più velenose esistenti al mondo: una quantità pari più o meno a un terzo di un granello di zucchero è sufficiente a uccidere un uomo. Il clostridium tetani è diffusissimo nell’ambiente in cui viviamo, perché le sue spore, cioè la forma dormiente del batterio, sono molto resistenti sia alla bollitura che ai disinfettanti. Batterio e spore sono presenti in quantità particolarmente elevate nelle feci degli animali, soprattutto degli equini, e conseguentemente nella terra, quindi in campagna e nei giardini. Il filo spinato arrugginito, perciò, è pericoloso solo in quanto può contaminarsi facilmente, ma i graffi con le spine delle rose o di altre piante che crescono nella terra, e in generale con qualunque oggetto sporco, sono altrettanto pericolosi .
A causa della sua grandissima diffusione, d’altra parte, è praticamente impossibile evitare di venire in contatto col clostridium tetani nel corso della propria vita: l’unico modo di proteggersi dal tetano è quello di vaccinarsi e controllare sempre di aver fatto i richiami periodici prescritti ogni 10 anni.
L’olio di palma è il grasso più dannoso
FALSO! Negli ultimi anni è stato demonizzato tantissimo. La maggior parte delle persone ormai, quando acquista un alimento, tende ad assicurarsi che sull’etichetta non compaia l’olio di palma. Questo tipo di olio è molto diffuso nei prodotti industriali perché ha un basso costo e perché dà la giusta consistenza ai prodotti in cui è inserito.
È vero che ha un’alta percentuale di grassi saturi che possono danneggiare la salute se assunti in dosi eccessive. La stessa cosa però si può dire di altri prodotti di largo consumo come il burro o il latte di cocco. Il vero problema invece, quando si parla di olio di palma è la deforestazione. Visto che è un prodotto molto utilizzato dalle industrie, per la sua produzione si abbattono migliaia di palme ogni anno. Se proprio si vuole demonizzare questo prodotto lo si deve fare per la preservazione dell’ambiente che, in questo caso, è l’unico a rimetterci.
Lo zucchero di canna è più salutare di quello bianco
FALSO! Proprio come avviene nel caso dello zucchero bianco, anche quello di canna è un prodotto sottoposto a lavorazioni industriali che lo sbiancano, rendono omogenei e piacevoli alla vista i granelli e ne adattano il gusto alle esigenze dei consumatori. Una leggera differenza che lo contraddistingue da quello bianco è che, oltre al saccarosio, vi è una piccola percentuale di melassa (la parte più ricca di nutrienti della canna da zucchero, considerata invece lo scarto nella produzione del dolcificante) che gli fornisce un sapore più caratteristico. E quel colore leggermente ambrato e che fa così esotico da dove deriva? Il più delle volte i produttori aggiungono, per renderlo più deciso, un colorante color caramello (sigla E150). È facile intuire quindi che questo zucchero è uguale se non peggiore di quello bianco.
L’ananas brucia i grassi
FALSO! Alcuni anni fa aveva riscosso molto successo la notizia che l‘ananas bruciava i grassi. Ancora oggi sono molti i siti web che riportano questa bufala sull’alimentazione. In realtà questo frutto tropicale migliora la digestione delle proteine ma non brucia i grassi. Ai tempi si era addirittura diffusa la moda tra le donne di mangiare l’ananas insieme alla spirulina per eliminare la cellulite. In realtà l’ananas ha delle proprietà diuretiche che però sono riconducibili ad una sostanza presente nel gambo, la bromelina. Questo composto, insieme agli acidi grassi presenti nel gambo, ha un qualche effetto sulla cellulite. Ma nei nostri supermercati troviamo in vendita il frutto e non il gambo . . . che oltretutto andrebbe consumato in quantità enormi.
Mangiare cibi senza glutine è più salutare
FALSO! Al contrario in assenza di patologie come la celiachia che giustifichino l’esclusione di questa proteina dalla dieta, è consigliabile consumare cibi tradizionali e non “gluten free” per non privarsi di alcuni nutrienti. Rimuovere cereali contenenti glutine, come frumento, orzo e farro dalla propria dieta significa privarsi non solo delle principali fonti di carboidrati complessi, ma anche dei minerali, delle vitamine, delle proteine e delle fibre alimentari in essi contenuti.Tra l’altro i prodotti senza glutine in commercio sono più calorici e ricchi di grassi.
Come difendersi dalle bufale
Per proteggersi dalla moltitudine di fake news alimentari, bisogna ricordarsi che non esistono alimenti miracolosi per la salute o che causano una malattia.La cosa migliore da fare è controllare sempre le fonti e fidarsi solo di quelle istituzionali.
Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico
Fonte: Istituto Superiore della Sanità ISS