Che differenza c’è tra uomini e donne?
Uno dei tanti luoghi comuni a proposito di che differenza c’è tra uomini e donne, riguarda come si affronta la malattia.
Anche la pubblicità ironizza sulle esagerate reazioni maschili ai più banali sintomi influenzali. Appena hanno qualche linea di febbre si sentono in agonia e si mettono a letto. In preda a brividi di freddo chiedono aiuto e farmaci, manifestando a chi gli sta accanto ogni tipo di dubbio diagnostico e di tragedia imminente.
È una realtà, invece, che le donne prendono molti più farmaci rispetto agli uomini, soprattutto in età fertile.
Quello che pochi sanno è che molti medicinali dovrebbero essere diversi per uomini e donne.
Che differenza c’è tra uomini e donne?
L’organismo femminile è più complesso a causa della variabilità ormonale che lo rende “diverso” durante il ciclo e anche più problematico quando bisogna studiare che differenza c’è tra uomini e donne. Il risultato è che alcune terapie possono risultare meno efficaci o perfino più pericolose: tanto che le donne hanno quasi il doppio di reazioni avverse ai farmaci.
Medicina maschilista
Che la medicina sia parecchio maschilista lo dimostra uno studio della Sifo, la società italiana di farmacologia. Le sperimentazioni dei farmaci che arruolano anche le donne sono circa il 30%. Sono solo il 24,9% quando si tratta di ritrovati contro le malattie respiratorie, il 27,8 per i medicinali del sistema cardiovascolare e renale.
Le donne sono, quindi, sottostimate negli studi epidemiologici, nelle sperimentazioni farmacologiche e negli studi clinici. Si sottovaluta che differenza c’è tra uomini e donne, specialmente le differenze biologico-ormonali e anatomiche proprie delle donne che influenzano il metabolismo dei medicinali.
Maschio, giovane, 70 chilogrammi di peso, questo è l’identikit di chi viene arruolato nella sperimentazione clinica dei farmaci. Senza tener conto di quell’altra metà del cielo. Le donne pesano meno, hanno più massa grassa, un metabolismo differente e «una variabilità ormonale che necessita testare un medicinale su molte più persone per avere dati attendibili». Lo spiega Daniela Melchiorri, rappresentante italiana all’Ema, l’agenzia europea del farmaco, quella che ne autorizza l’immissione in commercio.
Per scoprire che differenza c’è tra uomini e donne, sono in sperimentazione farmaci rivoluzionari per la cura di malattie prettamente femminili, come il tumore all’utero e al seno. Se poi arrivassero farmaci a misura di donna anche per la malattie “bisex” sarebbe ancora meglio.
Facciamo alcuni esempi di che differenza c’è tra uomini e donne
Il corpo femminile ha una percentuale di acqua inferiore, quindi i farmaci solubili si distribuiscono meglio nell’organismo maschile.
Sulle donne i vaccini funzionano meglio, anche se la percentuale di pazienti con reazioni negative è maggiore nelle donne in menopausa (più 33 per cento) rispetto a quelle in età fertile.
Per il tumore del colon-retto, nella donna prevale la malattia del colon ascendente, nell’uomo quella del colon discendente. Soltanto in quest’ultimo si ha presenza di sangue occulto, quindi il test potrebbe risultare falsamente negativo. Ecco perché le donne dovrebbero fare la colonscopia.
Che differenza c’è tra uomini e donne anche nel cuore
È ormai risaputo che la cardio-aspirina, nelle donne, riduce del 17 per cento il rischio di ictus, ma non serve a prevenire l’infarto come fa nell’uomo. Inoltre, persiste il luogo comune che l’infarto sia una malattia maschile quando, invece, è la prima causa di morte per le donne. I sintomi sono diversi: le donne spesso non hanno il dolore al petto, ma al dorso. Oppure hanno solo ansia, lieve asma, vomito e quindi invece di essere ricoverate, vengono soccorse in ritardo o nel reparto sbagliato. Così la mortalità è più alta. Ci sono patologie, come la rottura di cuore, quasi esclusivamente femminili. Ma poco si è fatto per capire il motivo.
Un diabete per tutte le stagioni
Un esempio di come dovrebbe essere diverso l’approccio alle malattie è il diabete. Questa patologia può colpire sotto diverse forme tutte le età della vita. Mentre per un uomo la terapia è la stessa a qualsiasi età, per una donna le esigenze terapeutiche sono diverse, a seconda che si tratti di un’adolescente, di una donna in età fertile oppure in menopausa.
Insomma, la risposta a un farmaco cambia anche a seconda delle età della vita femminile. Perché le donne vivono tante diverse stagioni.
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