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L’Homo Sapiens ha il mal di schiena!

L’Homo Sapiens ha il mal di schiena!

Chi ha detto che il nostro corpo è una macchina perfetta? Quando un “colpo della strega” ci costringe a letto, è difficile essere della stessa idea. I dolori articolari sono il risultato della postura eretta sugli arti posteriori, che abbiamo assunto in epoche remote ancora oggi non definite con certezza dagli studiosi.

L’Homo Sapiens ha il mal di schiena

postura erettaCirca 4 milioni di anni fa, come sostengono le più attuali teorie paleoantropologiche, lo sviluppo del cervello iniziò “dai piedi”, ossia dal modo di camminare. La “scoperta” della postura eretta ha determinato l’evoluzione dell’Homo Sapiens, ma non ci ha impedito di soffrire dei problemi derivanti da una postura innaturale. Nessun animale al mondo sta in piedi come noi, e, che si sappia, soffre di mal di schiena.  Mentre il piede delle scimmie antropomorfe si flette nel mezzo per facilitare l’arrampicata, il piede arcuato come quello di Homo sapiens è rigido, permettendo alla camminata bipede di farci avanzare in modo più efficiente. Questa caratteristica rappresenta anche un modo per assorbire i traumi della camminata in postura eretta. A tutt’oggi, le persone con i cosiddetti “piedi piatti” soffrono di tutta una serie di problemi alle articolazioni.

Il costo dell’evoluzione

I primi ominidi, 6 milioni di anni fa, provarono a stare in posizione eretta perchè capirono che in questo modo potevano liberare le mani dall’atto di locomozione (come fanno le scimmie che stanno in posizione eretta ma si aiutano con le mani nel camminare)  e usarle per altre cose.

Fisiologicamente, però, il tempo di questo cambiamento era troppo breve perchè la sue ossa si adattassero a stare nella posizione desiderata.

Infatti, la stazione eretta aveva un nemico, la forza di gravità. Tutto il peso del corpo, prima ben distribuito su quattro zampe, ora gravava su una colonna vertebrale perpendicolare, su una sezione di essa, la cervicale, il peso del corpo gravava su articolazioni appesantite quali la coxofemorale, le ginocchia e la caviglie.

Questo è causa oggi di schiacciamenti delle vertebre, dislocazione o degenerazione dei dischi intervertebrali, infiammazioni, sciatiche,  ernie,  dolori nella regione sacrale, scoliosi, discopatie.

Il 40% della popolazione mondiale soffre di mal di schiena

Anche se il mal di schiena può colpire chiunque, è possibile individuare alcune fasce di popolazione che ne risultano maggiormente colpite.

Il primo attacco di mal di schiena si verifica in genere tra i 30 e i 40 anni e la frequenza aumenta con l’età.
Una dieta eccessivamente ricca di grassi e di calorie può condurre a una condizione di obesità, che è un importante fattore di stress per la schiena.
Il dolore è molto più comune nelle persone sedentarie, in cui i muscoli addominali e dorsali non sono sufficientemente forti e allenati.

Insomma, se l’Homo Sapiens è sopravvissuto al mal di schiena è perchè la caccia, la difesa, la corsa erano un allenamento costante per i muscoli di sostegno della schiena. Ora che non andiamo più a cavallo e non percorriamo a piedi lunghe distanze, che stiamo seduti in ufficio tutto il giorno, che andiamo in auto a fare la spesa, è doveroso cercare di mantenersi in forma, iniziando un programma di allenamento con gradualità, per non incorrere in leggeri ma fastidiosi infortuni.

Basta una bicicletta, una passeggiata tutti i giorni, prendere le scale invece dell’ascensore, e la nostra “Schiena Sapiens” starà un po’ meglio!

 

Le informazioni fornite in questo articolo hanno natura generale e sono pubblicate a scopo puramente divulgativo, pertanto non possono sostituire in alcun caso il parere del medico

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