Che ansia! Ma perchè?
Ansia improvvisa senza motivo: perchè arriva? A volte, senza un apparente motivo arrivano nella nostra vita delle sensazioni spiacevoli: ansia, angoscia, paure, brutti pensieri… Sono sensazioni caotiche e confuse, che non ci danno pace, ma sono anche momenti da cui possiamo riemergere spontaneamente. Bisogna però stare attenti perché proprio in questi casi si possono commettere errori che trasformano un episodio di ansia in qualcosa di duraturo, una sofferenza psicologica che ci accompagna per molto tempo.
Ho l’ansia senza motivo: cosa faccio?
L’errore da evitare, quando ci viene a trovare un’ansia senza motivo, è cercare di capirla, di spiegarla. Il caos è venuto a trovarci e noi cerchiamo subito di dargli un ordine, di “normalizzarlo”, di curarlo, al fine di farlo sparire al più presto.
In che modo lo facciamo? Con due operazioni sbagliate: cerchiamo una causa che stia alla base di quelle sensazioni sgradevoli; in secondo luogo, la individuiamo in un evento, o in una persona, o in una situazione che ci è accaduta o, al limite, in noi stessi, in una nostra carenza.
“Certi litigi con mio figlio mi gettano nell’angoscia: e se avessi sbagliato tutto? Forse sono stato troppo egoista?
Forse non sono stato un buon padre. Non me lo perdonerei mai”
oppure
“È così, da quando mi ha lasciato non mi sono più ripresa, lui era la luce della mia vita e ora mi sono spenta.
La mia ansia nasce da lì”
e ancora
“Non ho fatto niente di importante nella vita, solo cose inutili, e ogni tanto, quando ci penso o me ne accorgo, è come una rivelazione:
mi sale l’ansia e sto male finché riesco a distrarmi. Ma così è peggio perché non risolvo niente!”
… e così via.
Non mettere la tua vita sul banco degli imputati
Come si vede dagli esempi, individuare “la causa dei disagi” significa mettere la nostra vita sul banco degli imputati per giudicare cosa non vada. Osserviamo noi stessi con lo sguardo freddo dell’analisi razionale. In realtà cercare la causa dei dolori dell’anima, e quindi dell’ansia, può farci più male dei dolori stessi.
Attacchi d’ansia senza motivo: come gestirli
Chi soffre di ansia senza motivo, oppure di ansia mattutina, angosce, paure e così via, sta vivendo un momento particolare: da una parte è aggrappato a un’immagine di sé, a un ordine troppo rigido della propria vita (o ad esempio della propria casa); dall’altra l’anima, da dentro, cerca di scalfire quell’ordine, di distruggerlo attraverso il caos.
Quest’ultimo svolge quindi una funzione positiva: i disagi interiori vengono perché abbiamo perso la strada e vogliono spingerci a rimetterci in gioco; se li ascoltiamo se ne andranno.
Abbandonandoci alle intuizioni, impressioni e immagini che si formano in noi, ci possiamo infatti accorgere che il dolore passa più rapidamente del previsto.
Se perdiamo tempo a spiegare i nostri disagi, non solo li rendiamo inutili, ma li cronicizziamo.
Ansia cronica
Per evitare di rendere cronica l’ansia senza motivo come accade quando la analizziamo razionalmente e cerchiamo una causa, proviamo a dire ciò che sentiamo con poche, pochissime parole: ciò che non può essere detto in breve, è sempre una creazione mentale.
“La mia ansia viene da lontano, è una storia lunga…”
Se dici: “è una storia lunga” vuol dire che nella tua testa c’è sempre lo stesso episodio, una replica senza fine.
Sei tu che continui a riprodurlo trasformandolo così in un compagno di viaggio.
La metamorfosi è l’unico processo continuo della vita. Siamo un’interrotta metamorfosi. Solo le nostre idee possono bloccarla, come quando diciamo: “Devo capire la causa della mia sofferenza”.
La cedevolezza è la strada maestra per sciogliere i disagi; la resistenza e lo sforzo di capire li rendono più forti, e alla lunga cronici.
Fonte: www.riza.it
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