Conseguenze sulla salute della pillola anticoncezionale
Quali sono le conseguenze sulla salute della pillola anticoncezionale? In altre parole: la pillola fa male?
Si sa (leggi l’articolo) che la pillola anticoncezionale è un metodo molto efficace per prevenire la gravidanza. Vediamo se il gioco vale la candela.
Fertilità
La conseguenze sulla fertilità sono molto lievi: subito dopo l’interruzione della pillola la fertilità è leggermente ridotta (di circa il 30%), ma torna a livelli normali in un paio di mesi.
Nel caso di donne in età avanzata e di assunzione prolungata della pillola, la riduzione della fertilità è più marcata e più duratura.
Malattie cardiovascolari
Poco dopo la sua immissione in commercio, si scoprì che la pillola aumenta notevolmente il rischio di infarto, ictus e trombi (cioè coaguli nel sangue), soprattutto nelle fumatrici e nelle donne con ipertensione.
Questi eventi sono molto rari nelle donne giovani (e restano rari anche tra quelle che prendono la pillola), ma sono comunque gravissimi e spesso mortali.
Cancro
È possibile (ma la cosa è piuttosto dibattuta) che un uso prolungato della pillola comporti un aumento del rischio di cancro al seno, soprattutto in donne giovani che non hanno ancora avuto una gravidanza.
È invece provato che la pillola aumenta il rischio di cancro alla cervice (cioè l’ingresso) dell’utero, ma protegge dal cancro all’ovaio e all’endometrio (cioè lo strato interno dell’utero).
Nel complesso, il pericolo più grande è quello di beccarsi un tumore in un posto invece che in un altro, ma il rischio globale di ammalarsi di cancro non aumenta, anzi potrebbe ridursi.
Aumento di peso e ritenzione idrica
È noto che la morte spaventa le donne meno della ritenzione idrica. È pertanto vitale conoscere l’effetto della pillola sul peso corporeo e sulla sua composizione.
A giudizio degli scienziati, il fatto che la pillola faccia ingrassare è un mito, una costruzione dell’immaginazione contorta tipica delle donne. A detta delle donne, il fatto che la pillola non faccia ingrassare è frutto della perversa aridità degli scienziati (e degli uomini in generale).
La discrepanza di opinioni si potrebbe spiegare in vari modi.
Spiegazione numero uno. Se fai uno studio scientifico e chiedi a cento donne di usare la pillola per vedere che effetto ha sul loro peso, alla fine dello studio (diciamo dopo due anni) almeno cinquanta avranno interrotto il trattamento e fatto perdere le loro tracce. È una cosa normale quando si fanno queste ricerche, la gente semplicemente si stufa di andare a farsi visitare ogni due mesi da dei tipi in camice che fanno domande idiote.
Il punto è che, siccome l’aumento di peso (vero o immaginario che sia) è una causa comune di abbandono della pillola, è possibile che le donne che arrivano alla fine del trattamento siano soprattutto quelle che non ingrassano.
In questa eventualità, i cambiamenti di peso tenderebbero ad essere sottovalutati.
Spiegazione numero due. Molte donne che usano la pillola aumentano realmente di peso, ma non più di quelle che NON prendono la pillola. Prendere due o tre chili in un paio d’anni è tutt’altro che improbabile: la cosa che condiziona più di tutto il peso è infatti l’età.
Spiegazione numero tre. Nonostante gli estrogeni possano causare ritenzione idrica (ma a dosi molto elevate), la pillola non porta all’aumento dei liquidi corporei, ma all’accumulo di massa grassa. Anche quando non aumentano di peso, le donne che prendono contraccettivi orali possono andare incontro ad un aumento del grasso totale e della percentuale di grasso corporeo.
(Sarà che la parola “liquido” è meno offensiva di “grasso”, ma non potrebbe essere questa la conferma che non è l’acqua la principale responsabile della cellulite?)
Desiderio sessuale
Veniamo a un altro punto cruciale: il desiderio sessuale.
Secondo uno studio tedesco di un paio d’anni fa, le giovani donne che prendono la pillola hanno un “indice di funzionalità sessuale femminile (FSFI)” più basso di quelle che non la usano. Ma altri studi arrivano a conclusioni diametralmente opposte.
La pillola potrebbe anche semplicemente ridistribuire il desiderio in maniera più uniforme nel tempo. Negli anni ’70, uno studio confermò l’ipotesi che le donne avessero, come molti animali, un andamento ciclico del desiderio, coordinato con il ciclo mestruale.
I ricercatori dimostrarono l’esistenza di un picco di attività sessuale nel periodo dell’ovulazione (il momento di maggiore fertilità), un picco assente nelle donne che usavano contraccettivi ormonali.
Femminilizzazione
Cento milioni di donne nel mondo usano la pillola, e una buona parte delle tonnellate di ormoni che ingeriscono non viene assorbita dal corpo ma dispersa nell’ambiente. Quantità più o meno alte di estrogeni sono state trovate in mari e fiumi, soprattutto in vicinanza degli scarichi fognari, ma pare che provengano in gran parte da allevamenti di animali.
Concentrazioni anche ridottissime di questi ormoni possono causare la femminilizzazione di pesci e anfibi (cioè i maschi diventano femmine), con grande gioia degli esemplari maschi sopravvissuti ma conseguenze piuttosto gravi sulla conservazione di molte specie.
Qualcuno ha sollevato la questione che gli ormoni dispersi nell’ambiente, a volte presenti (in bassissime quantità) anche nell’acqua potabile, potrebbero causare danni anche all’uomo (per esempio problemi sessuali e riproduttivi e malformazioni neonatali). Non ci sono dati sufficienti per confermare questa ipotesi.
Fonte: Biocomiche – La scienza leggera da leggere
Altre fonti
Hormonal contraception and risk of cancer
Cancer risk among users of oral contraceptives: cohort data from the Royal College of General Practitioner’s oral contraception study | BMJ
Are Oral Contraceptives a Significant Contributor to the Estrogenicity of Drinking Water?
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