Le regole del cioccolato
Sappiamo tutti, oramai, che consumare ogni giorno piccole quantità di cioccolato fondente fa bene alla salute, e con la Pasqua alle porte, ci ritroveremo con un sacco di cioccolato in giro per casa. Ma sappiamo come conservarlo?
Come conservare il cioccolato
Abbiamo sempre trattato il cioccolato nel modo sbagliato, facciamocene una ragione. Golosi, e amanti del cacao in tutte le sue forme, scendete dai piedistalli e ripassate un po’ di regole su come conservare e mangiare il cioccolato. Perché se troppo spesso le preziose tavolette si rovinano, fanno patina bianca, inacidiscono o si sciolgono, la colpa è solo vostra.
Le regole del cioccolato
Esistono poche semplici regole da rispettare per far sì che il cioccolato resista alle intemperie casalinghe e sono tutte collegate alle sue caratteristiche intrinseche: scioglie a 36° (vale a dire la temperatura corporea), teme il freddo e l’umidità, è sensibilissimo al calore e tende ad assorbire gli odori esterni. Ma si possono seguire alcuni consigli su come conservarlo e come mangiare il cioccolato al meglio, così da godere al massimo della sua spettacolarità.
Non conservare il cioccolato in frigo
Se vi piace tenere le tavolette nel frigorifero, tiratele fuori subito perché state sbagliando proprio le basi: il cioccolato si deteriora più facilmente in frigorifero perché assorbe umidità (e gli odori del frigo: vuoi davvero mangiare un cioccolato che sa di cipolla?!). Il freddo tende poi a solidificare il burro di cacao, che compare in superficie velando la tavoletta. Magari è buono lo stesso, ma meglio evitare: niente frigo.
Toccalo e annusalo prima di assaggiarlo
Premere delicatamente l’angolo del pezzo di cioccolato che stai per consumare. Se la superficie è regolare, liscia e lucida, è segno di un ottimo trattamento. Poi, con il calore naturale del corpo, il cioccolato si ammorbidisce e comincia a rilasciare i suoi aromi misteriosi e avvolgenti. È importante annusare il cioccolato e respirare le importantissime componenti olfattive del cacao. Allarga le narici: il cioccolato ha un bouquet esattamente come un meraviglioso bicchiere di vino. Può profumare di vaniglia, di caffè, di malto o di frutti rossi a seconda dell’acidità di concaggio e temperaggio (i due procedimenti che servono a rendere le tavolette compatte e lucide come le conosciamo oggi).
Rompi il cioccolato
Altra tecnica essenziale su come capire se il cioccolato è buono: lo si spezza. Rompere la tavoletta può rivelare molto sulla percentuale e sulla qualità del burro di cacao, su come è stato temperato e se è davvero così buono come promette.
Non mangiarlo tutto in un colpo solo
Si comincia sempre con un pezzetto piccolissimo, sufficiente ad assaporare il ventaglio organolettico. Poi, eventualmente, si può prendere un secondo pezzo più grande. In questo modo la bocca si adegua alla degustazione nel modo migliore. Presente il sorso di vino strategico prima della bevuta? Bene, uguale.
Non masticarlo
Il cioccolato non si mastica: deve fondere in bocca, spinto delicatamente contro il palato, e mentre si scioglie va lentamente succhiato in modo da aprirsi in tutti gli anfratti e le diverse percezioni della lingua. Se vuoi qualcosa di croccante da masticare, buttati sulle mandorle che è meglio.
Non mischiare cioccolati diversi
È un classico. Un pezzettino di questo, uno di fondente, uno al latte, un assaggio di quello all’arancia, e alla fine non capisci più nulla. Invece è molto importante che il tuo personale momento di piacere cioccolatoso sia fedelissimo ad una singola linea. Al massimo due, sempre crescendo di percentuale di cacao per terminare con quello più amaro.
E ora sei pronto a consumare tutto il tuo cioccolato di Pasqua. Ma ricorda, il cioccolato fondente fa bene alla salute, ma per evidenziare tali benefici, deve contenere almeno il 70% di cacao e un 30% di zucchero di canna biologico. A ribadire questo concetto due recenti studi statunitensi che hanno insistito molto sul fatto che con un contenuto di cacao inferiore al 70% i benefici di salute non ci sono!
Fonte: esquire.com
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