L’indimenticabile odore dei ricordi
Quando si ha a che fare con i ricordi, tra i cinque sensi, l’olfatto è uno dei più potenti. Un semplice odore può scatenare una cascata di sentimenti. L’odore del caffè, l’odore dell’erba bagnata, l’odore di un certo profumo… Fanno correre la nostra immaginazione a briglie sciolte e, in un attimo, sono in grado di trasportarci in un altro luogo e in un tempo diverso.
Mentre camminavo per strada, distratta dai miei pensieri e dai mie ricordi, ho sentito un odore. Una pasticceria vicina ha invaso le mie narici con un profumo di biscotti e di cornetti fumanti, di burro, di uova e di zucchero, che mi ha trasportato a un istante diverso della mia vita, a un luogo diverso.
All’improvviso, invece di essere lunga una delle strade della mia città, ero in una casa in montagna, avevo 10 anni e stavo giocando a nascondino con i miei fratelli in giardino, mentre mia madre cucinava. È successo a tutti di sentire un odore, un suono, un sapore o di vedere un’immagine e di venire trasportati verso un mondo fatto di ricordi.
Ippocampo, l’organo del profumo dei ricordi
L’olfatto è l’organo sensoriale che si trova più vicino all’ippocampo, una delle strutture cerebrali responsabili della nostra memoria. È collegato al sistema limbico, che è il centro emotivo del cervello. Il resto dei sensi (la vista, l’udito, il gusto e il tatto), invece, devono percorrere una lunga strada prima di arrivare alle zone del cervello che si occupano della memoria e delle emozioni.
Questo significa che la struttura stessa del nostro corpo e del nostro cervello è responsabile della capacità dell’olfatto di risvegliare in noi ricordi molto vivi e di riprodurre sensazioni che contengono quella miscela di sensibilità e tristezza che chiamiamo nostalgia.
Gli odori e le emozioni
Uno studio realizzato dalla psicologa spagnola Silvia Álava, dal titolo “Gli odori e le emozioni”, ha dimostrato che le persone ricordano il 35% degli odori che avvertono e solo il 5% delle immagini che vedono. Allo studio hanno partecipato 1.000 soggetti di entrambi i sessi tra i 25 e i 45 anni e la psicologa è giunta alla conclusione che la memoria è in grado di percepire fino a 10.000 aromi diversi, ma è in grado di riconoscere solo 200 odori.
Stando a questo studio, quando avvertiamo un odore, questo viene registrato nel nostro cervello, ma viene anche associato all’emozione che proviamo in quel momento. In questo modo, quando rievochiamo quell’odore, riappare anche la stessa emozione ad esso associata. Tornando allo studio, l’83% dei partecipanti ha assicurato di rievocare momenti felici associati a certi odori e il 46,3% ha ammesso che risentire un odore familiare aveva un impatto maggiore rispetto alla vista di un oggetto che ricordava loro qualcosa.
Fonte: lamenteemeravigliosa.it
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