Fibromialgia, la malattia invisibile
La fibromialgia è una malattia cronica che provoca dolore diffuso, stanchezza cronica e rigidità muscolare.
Fino a pochi anni fa, la fibromialgia era una malattia sconosciuta, e chi ne soffriva veniva considerato un malato immaginario. Negli ultimi anni, però, è stata oggetto di numerosi studi ma la causa della fibromialgia è ancora sconosciuta.
La Fibromialgia è una malattia invisibile
È una delle malattie reumatiche più diffuse. L’esordio dei sintomi si verifica più spesso tra i 20 e i 30 anni, ma poiché la progressione è lenta, spesso i pazienti si abituano ai sintomi finché questi diventano difficilmente sopportabili e si rivolgono al medico in età più avanzata. Purtroppo questa malattia viene raramente diagnosticata, perchè non provoca alterazioni degli esami di laboratorio e non causa danni radiologicamente evidenziabili.
Solo in Italia si stima che ne siano affetti dai 3 ai 4 milioni di persone, di cui la maggior parte donne. Inoltre, chi è affetto da Fibromialgia in apparenza non sembra ammalato, ha un aspetto sano e quindi è difficilmente creduto sia dai familiari che dagli amici che dal medico: per questo motivo la Fibromialgia è stata definita “malattia invisibile”.
La Fibromialgia non è una malattia psicosomatica
Trattandosi di una malattia cronica che lentamente tende a peggiorare nel tempo, è frequente che chi è affetto da Fibromialgia sviluppi una reazione ansiosa o depressiva: questo è spesso causa di errore diagnostico, in quanto i medici che non conoscono la malattia, di fronte ad un soggetto che riferisce intenso dolore e stanchezza ed ha esami perfettamente normali, lo etichettano come “depresso” o come “malato immaginario”. In passato la FM veniva considerata come un processo di somatizzazione in soggetti ansiosi o depressi, e purtroppo ancora oggi molti medici sono legati a questa ormai superata definizione. I numerosi studi sul rapporto tra ansia/depressione e FM hanno dimostrato inequivocabilmente che la FM non è una malattia psicosomatica e che gli eventuali sintomi depressivi o ansiosi sono un effetto e non una causa della malattia.
La Fibromialgia è una malattia reumatica
La FM è quindi una malattia reumatica che colpisce i muscoli causando un aumento di tensione muscolare: tutti i muscoli (dal cuoio capelluto alla pianta dei piedi) sono in costante tensione. La tensione muscolare si riflette a livello dei tendini che diventano dolenti in particolare nei loro punti di inserzione: questi punti dolenti tendinei, insieme ad alcuni punti muscolari, riscontrabili durante la visita medica con la semplice palpazione, sono una caratteristica peculiare della FM e vengono definiti “tender points”.
I muscoli tesi
sono causa di dolore localizzato a collo, spalle, schiena, gambe, ma talvolta diffuso dappertutto.
Provocano rigidità e limitazione dei movimenti o una sensazione di gonfiore alle articolazioni.
È come se lavorassero costantemente per cui sono sempre stanchi e si esauriscono con grande facilità
La Fibromialgia dorme ma non riposa
Chi è affetto da Fibromialgia ha un sonno molto leggero, si sveglia più volte durante la notte e al mattino, anche se gli sembra di avere dormito, si sente più stanco di quando si è coricato (si parla di “sonno non ristoratore”).
Gli studi scientifici hanno documentato numerose alterazioni dei neurotrasmettitori a livello del sistema nervoso centrale, cioè di quelle sostanze di fondamentale importanza nella comunicazione tra le cellule nervose. La FM può quindi essere considerata essenzialmente una patologia della comunicazione intercellulare. Immaginando il nostro organismo come un computer, nella Fibromialgia tutte le periferiche sono integre e in grado di raccogliere le informazioni in modo corretto, ma i dati, una volta raccolti ed inviati a livello centrale, vengono interpretati in modo errato.
Le caratteristiche principali della FM: iperalgesia e allodinia.
Per iperalgesia si intende la percezione di dolore molto intenso in risposta a stimoli dolorosi lievi
per allodinia si intende la percezione di dolore in risposta a stimoli che normalmente non sono dolorosi.
Tipico della FM, come di altri disturbi neurovegetativi, è che l’andamento dei sintomi varia in rapporto a numerosi fattori esterni che sono in grado di provocarne un peggioramento:
fattori climatici (i dolori peggiorano nelle stagioni “di passaggio”, cioè primavera e autunno e nei periodi di grande umidità)
fattori ormonali (peggioramento nel periodo premestruale, peggioramento in caso di disfunzioni della tiroide)
fattori stressanti (discussioni, litigi, tensioni sul lavoro e in famiglia).
Le terapie
Le opzioni terapeutiche per la fibromialgia comprendono:
• farmaci che diminuiscono il dolore e migliorano la qualità del sonno
• programmi di esercizi di stiramento (stretching) muscolare e/o che migliorino il fitness cardiovascolare
• tecniche di rilassamento ed altre metodiche per ridurre la tensione muscolare
I farmaci anti-infiammatori utilizzati per trattare molte patologie reumatiche non hanno molto effetto nella fibromialgia. Tuttavia, basse dosi di aspirina, l’ibuprofene e il paracetamolo possono dare qualche sollievo al dolore. Il tramadolo, un farmaco analgesico centrale, può ridurre la sintomatologia dolorosa del paziente fibromialgico. I cortisonici sono inefficaci e dovrebbero essere evitati per i loro potenziali effetti collaterali. I farmaci che facilitano il sonno profondo e il rilassamento muscolare aiutano molti pazienti affetti da fibromialgia a riposare meglio. Questi farmaci comprendono alcuni antidepressivi e gli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina ed altri farmaci ad azione prevalentemente miorilassante. Nei pazienti fibromialgici, questi farmaci sono principalmente utilizzati per lenire il dolore, rilassare i muscoli e migliorare la qualità del sonno piuttosto che per il loro effetto antidepressivo.
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